Classifica dei formaggi più ricchi di calcio: il primo non è quello che pensi

I formaggi rappresentano una delle fonti più ricche di calcio nell’alimentazione quotidiana, fornendo quantità significativamente superiori rispetto a latte fresco e yogurt. Il calcio è un minerale fondamentale per la salute delle ossa, dei denti e il corretto funzionamento muscolare, e la scelta del formaggio può influire notevolmente sul suo apporto complessivo. Tuttavia, la classifica dei formaggi più ricchi di calcio riserva alcune sorprese: il primo in graduatoria non è il Parmigiano, come molti sono portati a credere, ma un altro tipo di formaggio spesso meno celebrato nella cucina italiana.

I formaggi con il maggior contenuto di calcio

Dalla tabella dei valori nutrizionali raccolti dal CREA e altre fonti autorevoli, emerge che i formaggi stagionati sono generalmente i più ricchi di calcio. Questi prodotti, grazie al lungo periodo di maturazione e alla compattezza della pasta, concentrano il minerale in quantità superiori rispetto alle varianti fresche o a pasta molle.

Analizzando i dati disponibili, la classifica dei formaggi in base al calcio per 100 grammi vede ai primi posti:

  • Latte di vacca in polvere scremato: 1323 mg
  • Grana Padano: 1165 mg
  • Pecorino Siciliano: 1162 mg
  • Parmigiano Reggiano: 1159 mg
  • Emmental: 1145 mg
  • Groviera: 1123 mg
  • Pecorino Romano: 900 mg
  • Fontina: 870 mg
  • Caciocavallo: 860 mg
  • È proprio il Grana Padano, spesso sottovalutato rispetto al Parmigiano Reggiano, a detenere il primato per apporto di calcio tra i formaggi italiani più diffusi. Segue il Pecorino Siciliano e il Parmigiano Reggiano stesso, mentre al quarto posto svetta l’Emmental, tipico della tradizione svizzera, insieme alla Groviera.

    Perché i formaggi stagionati sono più ricchi di calcio?

    La quantità di calcio nei formaggi dipende da diversi fattori: tempo di stagionatura, tipo di latte utilizzato e tecniche di produzione. I formaggi stagionati risultano più secchi e concentrati rispetto a quelli freschi, perché durante il processo di maturazione la percentuale di acqua si riduce e i nutrienti, compreso il calcio, si intensificano. Il processo di salatura e pressatura favorisce la formazione della pasta dura e permette una maggiore conservazione dei minerali.

    Un esempio emblematico è rappresentato dal Parmigiano Reggiano: con circa 1159 mg di calcio su 100 g, copre oltre metà del fabbisogno giornaliero di un adulto. Il Grana Padano, però, lo supera leggermente, arrivando a ben 1165 mg. Anche il Pecorino vanta valori simili, superando spesso i 1100 mg ogni 100 g. L’Emmental e la Groviera, formaggi svizzeri iconici, si posizionano subito dopo, mostrando come le caratteristiche di lavorazione incidano pesantemente sull’apporto di questo minerale.

    Formaggi meno ricchi di calcio e alternative nel gruppo lattiero-caseario

    Non tutti i formaggi sono fonti equivalenti di calcio. Le varianti a pasta molle o fresco, come ricotta, mozzarella, camembert e brie, hanno contenuti decisamente ridotti rispetto alle versioni stagionate. Ad esempio, la mozzarella fornisce circa 505 mg su 100 g, la ricotta scende a 207 mg e il brie si ferma a 184 mg. Questi prodotti, pur avendo una buona quota di calcio, non competono con i grandi classici stagionati.

    Nel gruppo dei formaggi erborinati, come il roquefort e il formaggio blu, i valori sono intermedi: il roquefort apporta circa 662 mg di calcio, il blu 528 mg; sono dunque alimenti utili, ma non ai vertici della lista. I formaggi freschi, tipo stracchino e crescenza, si attestano intorno ai 550-600 mg.

    Oltre ai formaggi, anche altri derivati del latte come yogurt e latte fresco sono da considerare nella dieta, anche se contengono circa 150 mg di calcio ogni 125 g di prodotto.

    Implicazioni sulla salute, regole per il consumo e curiosità

    Il calcio presente nei formaggi è altamente biodisponibile, ossia viene facilmente assimilato dall’organismo. Questo fattore rende i formaggi stagionati una scelta eccellente per chi necessita di un incremento nell’apporto di calcio, soprattutto se soggetto a osteoporosi o in fase adolescenziale. Tuttavia, è opportuno bilanciare la loro assunzione per via della quantità di grassi e sodio contenuti, sempre elevata nei prodotti stagionati e in molti tipi di pecorino o caprino.

    Calcio e alimentazione: come scegliere il formaggio giusto?

    La scelta del formaggio nella dieta quotidiana deve tenere conto delle esigenze nutrizionali personali e della necessità di limitare grassi saturi. Ci sono infatti varietà di formaggi con un buon equilibrio tra calcio e grassi, indicate per chi segue regimi alimentari bilanciati. Alcuni consigli utili:

  • Puntare su formaggi stagionati (grana, parmigiano, pecorino, emmental) se si cerca un apporto superiore di calcio.
  • Alternare con formaggi freschi in caso di necessità di ridurre i grassi saturi.
  • Valutare le quantità: una porzione di 30 g di emmental o comté può coprire circa un terzo del fabbisogno giornaliero di calcio di un adulto.
  • Varietà della dieta: l’apporto di calcio va preferibilmente suddiviso tra più sorgenti (latte, yogurt, formaggi diversi).
  • Curiosità scientifiche e alternative vegetali

    Al di fuori del mondo lattiero-caseario, esistono alimenti con una quota notevole di calcio: i semi di sesamo (975 mg ogni 100 g), le sardine sott’olio (400 mg every 100 g), le mandorle e nocciole (240 mg). Tuttavia, il calcio dei formaggi rimane tra i più assimilabili per l’organismo grazie alla presenza di proteine e al giusto rapporto con gli altri minerali.

    Per chi segue diete vegane o non consuma derivati animali, è importante orientarsi verso fonti come i legumi, la frutta secca, le verdure (bietole, spinaci, broccoli) e gli alimenti fortificati, anche se questi offrono una biodisponibilità generalmente minore rispetto ai formaggi stagionati.

    L’importanza del calcio nei formaggi e il loro ruolo nell’alimentazione è talmente significativa che numerosi studi nutrizionali e regolamentazioni alimentari ne raccomandano l’inclusione nella dieta, soprattutto nelle fasi della vita in cui il fabbisogno aumenta (crescita, menopausa, vecchiaia). La varietà e la qualità del calcio contenuto nei formaggi sono oggetto di continuo interesse da parte della ricerca scientifica e della dietetica.

    Conclusioni e miti da sfatare

    Non sempre il formaggio più noto, come il Parmigiano Reggiano, risulta essere la fonte principale di calcio: la classifica mostra che Grana Padano e Pecorino Siciliano hanno valori leggermente superiori, seguiti da Emmental, Groviera e altri stagionati. Il mito del Parmigiano come suprema fonte di calcio è dunque da ridimensionare: resta un ottimo alimento, ma non è il primo nella lista.

    Per un’alimentazione corretta e ricca di calcio si consiglia di includere diversi tipi di formaggio, privilegiando quelli stagionati, senza rinunciare alle versioni fresche e alle alternative vegetali. La varietà resta la chiave per beneficiare al massimo delle proprietà nutrizionali e dei sapori unici che questi prodotti possono offrire, contribuendo alla salute delle ossa e al benessere generale.

    La centralità del formaggio nella cultura alimentare italiana e internazionale si riflette proprio nella sua composizione: i formaggi stagionati sono i veri campioni del calcio, ma la sorpresa della classifica invita tutti a approfondire la lettura delle etichette e a comprendere meglio il valore nutrizionale degli alimenti.

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