L’errore che fanno tutti e che rovina i muri esterni: ecco come proteggerli davvero

La maggior parte delle persone, nel tentativo di proteggere i muri esterni delle proprie abitazioni, commette un errore tanto comune quanto dannoso: trascurare l’impermeabilizzazione o affidarsi a soluzioni superficiali, sottovalutando le cause reali del degrado e applicando interventi poco accurati. Il risultato sono pareti, facciate e rivestimenti destinati a rovinarsi nel tempo, con costi di riparazione sempre più onerosi. Per evitare questi problemi è fondamentale comprendere quali sono gli sbagli frequenti e quali strategie adottare per offrire alle murature esterne una vera protezione duratura.

Le vere cause del degrado dei muri esterni

L’acqua piovana rappresenta la principale causa di danno per tutte le superfici esterne degli edifici. La sua presenza, soprattutto durante le stagioni più piovose, determina infiltrazioni che col tempo compromettono sia la struttura che l’estetica delle pareti. In molte abitazioni, la localizzazione delle infiltrazioni si concentra nelle zone dove è stato utilizzato il cemento armato, un materiale particolarmente sensibile all’attacco corrosivo dell’acqua meteorica. Molto spesso la pendenza dei marcapiani, quei piccoli elementi sporgenti delle facciate, è errata: invece di favorire lo scorrimento dell’acqua, la indirizza verso l’interno dei muri, aggravando il problema .

Tra gli altri errori che danneggiano i muri esterni spicca una cattiva esecuzione dei rivestimenti. Questi dovrebbero essere progettati per resistere alla pioggia e agli agenti esterni, ma capita frequentemente che difetti nella posa, materiali inadatti, o una manutenzione insufficiente aprano la strada alle infiltrazioni. Un esempio tipico è il mattone a vista, in cui la realizzazione imprecisa delle fughe tra i filari favorisce l’ingresso dell’acqua .

Gli errori più comuni nei lavori di protezione

I proprietari spesso ricorrono a soluzioni rapide e poco mirate, peggiorando la situazione invece che risolverla. Tra gli errori più frequenti vi sono:

  • Utilizzo di intonaci o finiture inadeguate: materiali troppo rigidi o inadatti al tipo di muratura favoriscono distacchi e crepe, facilitando la penetrazione dell’acqua .
  • Riparazioni improvvisate: colmare cavità o fessure con materiali incompatibili può dar luogo a discontinuità e aree di vulnerabilità.
  • Errori nell’installazione del cappotto termico: coprire le fessure tra i pannelli isolanti con semplice collante o rasante crea ponti termici e marcature visibili, con rischio di infiltrazioni e perdita dell’effetto isolante .
  • Inesattezze nella pendenza dei dettagli architettonici (come cornici e marcapiani): se non realizzate correttamente, favoriscono il passaggio dell’acqua nelle parti più sensibili della muratura .

Questi errori di posa e progettazione non solo compromettono la resistenza alle intemperie, ma sono spesso difficili — e costosi — da correggere una volta manifestati.

Strategie efficaci per la protezione dei muri esterni

Per difendere veramente i muri esterni bisogna adottare una serie di accorgimenti progettuali, tecnici e manutentivi. I punti cardinali di una corretta strategia sono:

  • Progettazione idonea dei dettagli costruttivi: prevedere sempre cornici, grondaie e marcapiani con la giusta pendenza, così da evitare ristagni e favorire la rapida evacuazione dell’acqua piovana.
  • Impermeabilizzazione professionale: l’uso di prodotti e tecniche impermeabilizzanti va calibrato sulle specifiche esigenze della muratura. Membrane bituminose, rivestimenti a base di resine acriliche, vernici silossaniche e silaniche sono fra le soluzioni più efficaci per impedire la penetrazione dell’acqua e aumentare la durabilità .
  • Risanamento mirato delle fessure: le fessurazioni vanno analizzate e riparate con materiali compatibili (come malte elastiche specifiche) e non semplicemente coperte con rasanti standard, per evitare la formazione di linee di debolezza visibili e termicamente svantaggiose .
  • Scelta di rivestimenti e tinteggiature traspiranti: utilizzare finiture che consentano la naturale traspirazione della muratura impedisce l’accumulo di umidità interna e aumenta la resistenza agli agenti atmosferici.
  • Manutenzione regolare: verificare periodicamente lo stato di intonaci, fughe e rivestimenti, intervenendo tempestivamente in caso di distacchi, crepe o decolorazioni.

Approfondimento sui cappotti termici

L’installazione del cappotto termico è spesso consigliata per migliorare il comfort energetico e limitare i danni strutturali causati da sbalzi termici. Tuttavia, l’errore più diffuso consiste nel riempire le fessure tra un pannello e l’altro con il collante, soluzione apparentemente rapida ma che genera ponti termici e marcature visibili, predisponendo la parete a infiltrazioni e abbassando l’efficienza dell’isolamento . La regola migliore è utilizzare inserti dello stesso materiale o schiume isolanti idonee, sigillando così perfettamente ogni giuntura tra i pannelli.

Se il cappotto viene realizzato su un muro già umido, si rischia poi di aggravare la situazione: l’umidità imprigionata può generare muffe, distaccamenti e un progressivo deterioramento sia del rivestimento che della struttura portante.

Le patologie più temute: come riconoscerle e prevenirle

Quando i muri esterni non sono protetti a dovere, si manifestano nel tempo diverse patologie edilizie:

  • Efflorescenze e macchie biancastre: causate dall’azione dell’acqua che dissolve i sali presenti nei materiali della muratura, facendoli affiorare sulla superficie .
  • Sfarinamento e distacco dell’intonaco: dovuti a materiali inadatti o di spessore insufficiente, che non resistono agli agenti esterni .
  • Marcature verticali o orizzontali: segno di riparazioni errate nelle fessure tra pannelli isolanti, che si accentuano col tempo sia sul piano estetico sia su quello energetico .
  • Degrado chimico e fisico: l’acqua a contatto con materiali riempitivi ad alto contenuto di sali attiva reazioni che sfaldano e rovinano la superficie .

Questi fenomeni, se non riconosciuti e risolti con materiali e tecniche adeguate, amplificano progressivamente i danni, portando a costose opere di risanamento.

Consigli pratici per una protezione efficace e duratura

Chi desidera preservare i muri esterni della propria casa nel tempo deve innanzitutto affidarsi a professionisti del settore, dotati di adeguata esperienza nella verifica e soluzione delle problematiche specifiche. È fondamentale investire in materiali di qualità e attenersi rigorosamente alle regole tecniche più aggiornate, evitando soluzioni “fai da te” che, spesso, si rivelano solo temporanee.

La protezione vera si ottiene combinando impermeabilizzazione, corretta esecuzione dei dettagli architettonici, uso di prodotti traspiranti e una manutenzione costante. Solo così sarà possibile evitare i più diffusi errori che compromettono i muri esterni, garantendo valore, estetica e sicurezza alle abitazioni per molti anni.

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