Lavorare in una banca italiana significa entrare a far parte di un settore estremamente articolato, in cui si intrecciano figure professionali con ruoli molto diversi tra loro. La moderna organizzazione bancaria non si limita più alle classiche attività di sportello, ma abbraccia numerose funzioni specializzate che comprendono il front office, il back office, la gestione delle risorse umane, la consulenza finanziaria, il risk management e l’analisi dei dati. Da tutto ciò deriva non solo una notevole varietà di mansioni disponibili, ma anche una gamma ampia di livelli retributivi, influenzati da esperienza, competenza e posizione gerarchica.
Le principali mansioni bancarie
Il mondo bancario offre una moltitudine di incarichi, ognuno dei quali risponde a esigenze specifiche dell’istituto di credito e dei clienti. Tra i più diffusi troviamo:
- Addetto allo sportello (impiegato bancario front-office): rappresenta il volto della banca, si occupa dell’accoglienza della clientela, operazioni di cassa, apertura e gestione di conti correnti, pagamenti, versamenti e assistenza nei servizi di base. Nonostante la crescente digitalizzazione, questa figura rimane fondamentale per molti clienti.
- Back office: svolge compiti amministrativi e di supporto, gestendo pratiche interne, contabilità, archiviazione documentale, rendiconti e controlli su procedure e movimenti finanziari.
- Consulente finanziario: offre consulenza personalizzata su investimenti, pianificazione finanziaria e prodotti assicurativi, gestendo portafogli clienti e proponendo soluzioni in base alle specifiche esigenze patrimoniali. Questa figura può anche possedere certificazioni specialistiche e abilitazioni iscritte agli appositi albi professionali.
- Gestore di clientela imprese: si occupa delle necessità finanziarie e di credito delle aziende clienti, valutando affidamenti, prodotti finanziari e soluzioni su misura per supportare la crescita e la sostenibilità dell’impresa.
- Specialista del credito: svolge attività di analisi delle richieste di finanziamento, valutazione della solvibilità, istruttoria e gestione del rischio legato a mutui, prestiti personali e finanziamenti aziendali.
- Risk manager: identifica, valuta e monitora i rischi finanziari, operativi e normativi, contribuendo a strutturare le policy di controllo e le strategie di tutela del patrimonio dell’istituto.
- Analista dati e supporto informatico: elabora dati bancari, studia trend economici e supporta i processi decisionali attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate. Si occupa anche della manutenzione e dello sviluppo dei sistemi interni di sicurezza informatica.
- Ruoli manageriali: includono figure come direttore di filiale, responsabile di uffici specifici (commerciale, compliance, HR), manager delle relazioni istituzionali e dei rapporti con i grandi clienti. Tali ruoli implicano elevate responsabilità, coordinamento di team e gestione di obiettivi strategici.
In alcune istituzioni, come Banca d’Italia, esistono comparti e livelli professionali molto specifici: ad esempio i comparti supervisori e operativi e le carriere manageriali per Alte professionalità, per cui sono richiesti titoli di studio, esperienza e spesso iscrizione ad albi professionalizzanti Banca d’Italia.
Struttura gerarchica e accesso ai ruoli
La struttura delle banche è tipicamente organizzata secondo una gerarchia piramidale, articolata in diverse aree e livelli di responsabilità:
- Personale di base o operativo: include addetti di sportello, amministrativi di back office e altri ruoli esecutivi, spesso ricoperti da giovani neoassunti dopo percorsi di selezione rigorosi, talvolta tramite concorsi pubblici (specialmente nelle banche centrali).
- Quadri intermedi: si tratta di figure con maggiore esperienza e responsabilità, che possono gestire piccoli gruppi di lavoro, coordinare determinate attività o specializzarsi in settori precisi.
- Dirigenti e manager: la fascia più alta della gerarchia, comprende direttori di filiale, responsabili di area e alti funzionari con responsabilità su strategie commerciali, gestione risorse e politiche di sviluppo.
L’accesso alle posizioni più elevate avviene talvolta attraverso concorsi interni, percorsi di crescita che premiano il merito, la formazione continua e i risultati raggiunti. In Banca d’Italia, ad esempio, si accede ai livelli di Consigliere dell’Area Manageriale e di Alte professionalità tramite concorsi pubblici molto selettivi, che richiedono lauree magistrali e specifici requisiti curricolari o di iscrizione ad albi professionali laurea magistrale.
Competenze richieste e percorsi di accesso
Le banche selezionano il personale valutando una combinazione di titoli di studio, soft skills e competenze tecniche specifiche. Le figure di base, come sportellisti e addetti amministrativi, possono accedere con diplomi di scuola superiore, ma la laurea—soprattutto in discipline economiche, giuridiche o finanziarie—rappresenta un titolo preferenziale, se non obbligatorio, per le posizioni più avanzate.
Competenze fondamentali:
- Conoscenza delle normative bancarie, finanziarie e antiriciclaggio.
- Abilità relazionali e di comunicazione, indispensabili per l’interazione con la clientela.
- Capacità analitiche e utilizzo di strumenti digitali, soprattutto per le figure orientate all’analisi dati e alla consulenza specializzata.
- Propensione al problem solving e alla gestione dello stress.
- Conoscenza della lingua inglese, particolarmente apprezzata nei gruppi bancari internazionali.
L’accesso alle carriere avviene attraverso concorsi pubblici (in particolare nelle principali banche pubbliche come Banca d’Italia e Cassa Depositi e Prestiti), selezioni online, assessment center, video colloqui e prove pratiche. Il percorso di carriera vede normalmente la crescita professionale tramite la rotazione tra ruoli diversi, la frequenza di corsi di aggiornamento e, per le funzioni più specialistiche o manageriali, l’ottenimento di master e certificazioni riconosciute a livello nazionale o internazionale.
Stipendi reali nel settore bancario
Le retribuzioni nel settore bancario variano sensibilmente in base al ruolo, all’esperienza e alla tipologia di istituto. I dati più recenti concordano su fasce salariali indicative per le principali figure professionali:
- Impiegato bancario junior (0-2 anni): lo stipendio lordo annuo oscilla tra 24.000 e 28.000 euro, con una retribuzione netta mensile che parte da circa 1100 euro e può arrivare a 1300 euro a seconda della sede e degli accordi integrativi.
- Impiegato con esperienza intermedia (3-5 anni): la retribuzione lorda annua raggiunge 30.000-36.000 euro; a questo livello, si consolidano competenze specifiche e si fa strada una maggiore autonomia decisionale.
- Impiegato senior (oltre 6 anni): può arrivare a percepire 38.000-45.000 euro lordi annui, soprattutto se in ruoli di coordinamento o con clientela di fascia alta. Le banche premiano in particolare la specializzazione in segmenti ad alto valore (investimenti, credito corporate, gestione dei patrimoni).
- Quadro, consulente finanziario e gestore imprese: la retribuzione aumenta sensibilmente, a partire da circa 1600 euro netti mensili per arrivare oltre 2000-2500 euro, in base a premi di produzione, bonus e risultati.
- Manager e direttori di filiale: possono percepire stipendi molto elevati (anche oltre 60.000 euro lordi annui), specialmente nei grandi istituti o in presenza di specifiche responsabilità strategiche o di budget.
Va segnalato che i valori riportati riflettono la media nazionale e possono variare in funzione delle dimensioni della banca, della regione, dei contratti integrativi, della performance individuale e della presenza di benefit come buoni pasto, assicurazioni sanitarie, bonus produttività e piani di welfare aziendale.
Secondo le più recenti tabelle CCNL bancari, lo stipendio di base per i livelli operativi ex 1ª e 2ª area parte da poco più di 2.100 euro lordi mensili, ma nella realtà la cifra in busta paga, tolte le imposte e i contributi, risulta inferiore. Solo per figure esperte o manageriali si raggiungono gli importi più alti, spesso associati a premi variabili legati al raggiungimento degli obiettivi commerciali o di efficienza interna.
Infine, posizioni particolarmente ambite e retribuite sono quelle a indirizzo tecnico-gestionale o di alta dirigenza, per accedere alle quali serve esperienza pluriennale e, nel caso di Banca d’Italia, il superamento di selettive prove concorsuali e titoli curriculari eccellenti.
Lavorare in una banca offre dunque notevoli opportunità di crescita, varietà di mansioni e, soprattutto ai livelli più alti, ottimi livelli retributivi, a patto di investire sulla formazione e valorizzare costantemente le competenze acquisite.