La normativa vigente in Italia prevede che non si debba pagare l’IMU quando l’importo totale annuo dovuto è inferiore a 12 euro. Questa soglia costituisce il minimo stabilito dalla legge e rappresenta un’esenzione automatica: se la quota IMU calcolata per l’anno (somma di acconto e saldo) non supera tale cifra, il versamento non è richiesto. Tuttavia, è importante considerare le eventuali delibere comunali che possono elevare questa soglia a un importo superiore.
Come funziona la soglia minima
La regola dell’esenzione dal pagamento dell’IMU per importi bassi si applica all’importo totale annuo dovuto per ciascun immobile e per ogni contribuente interessato. Quindi:
- Se la somma di acconto e saldo IMU risulta uguale o inferiore a 12 euro, non si paga nulla.
- Questa soglia deve essere valutata al termine del calcolo annuale, non nei singoli versamenti.
- I comuni possono autonomamente innalzare il limite minimo, perciò è bene verificare le eventuali variazioni presso l’ufficio tributi locale.
La soglia riguarda l’importo riferito a ciascun soggetto obbligato e a ciascun immobile. Questo significa che, anche se si possiedono più immobili per i quali l’importo IMU per ognuno non supera la soglia, non si è tenuti al versamento in alcun caso.
Le esenzioni automatiche e le regole da rispettare
Oltre alla soglia minima, esistono diverse esenzioni IMU previste dalla legge che riguardano specifiche categorie di immobili e soggetti. Nel 2025, le principali esenzioni confermate sono:
- Abitazione principale non di lusso e relative pertinenze.
- Terreni agricoli, immobili posseduti da enti religiosi e culturali.
- Sconto del 50% per immobili dati in comodato ai familiari, immobili storici, inagibili o posseduti da pensionati esteri.
- Riduzione del 25% per immobili affittati con contratto a canone concordato.
Per queste esenzioni, nelle situazioni che lo richiedono, è necessario presentare la dichiarazione IMU annuale al Comune utilizzando i modelli ufficiali e conservare la documentazione che attesti il diritto all’agevolazione, come contratti, certificazioni o provvedimenti comunali.
Calcolo dell’IMU e la soglia di esenzione
Il calcolo dell’IMU si basa sull’aliquota deliberata dal Comune e sulla base imponibile dell’immobile (la rendita catastale rivalutata e moltiplicata per un coefficiente specifico). Una volta ottenuto l’importo annuale dovuto, si verifica se la cifra totale annua supera o meno la soglia minima di 12 euro:
- Se l’importo è inferiore, non va versato e non occorre nemmeno presentare F24 relativo all’IMU.
- Qualora si superi la soglia, il tributo va regolarmente pagato secondo le scadenze ufficiali (acconto entro 16 giugno, saldo entro 16 dicembre).
Per le situazioni di comproprietà o possessori multipli di uno stesso immobile, l’importo minimo si applica a ciascun soggetto in maniera individuale. Se il valore spettante a ciascuno è inferiore a 12 euro, ciascun soggetto non è tenuto al versamento.
Normativa nazionale e autonomia dei comuni
La disciplina dell’IMU fa riferimento al Decreto Legislativo 504/1992 e alle successive modifiche introdotte dalle Leggi di Bilancio annuali. La legge stabilisce la soglia minima a livello nazionale, riconoscendo però ai comuni autonomia nella definizione degli importi e nelle modalità di applicazione della tassa. Infatti:
- Il comune può innalzare la soglia minima sopra i 12 euro attraverso specifica delibera.
- È possibile che alcuni comuni applichino aliquote diverse o stabiliscano ulteriori agevolazioni rispetto alla normativa nazionale.
- Si consiglia sempre di verificare la delibera IMU pubblicata annualmente dal proprio Comune di residenza presso l’ufficio tributi o nell’albo pretorio online.
Le esenzioni e riduzioni devono essere richieste formalmente e documentate, secondo quanto disposto dai comuni in cui si trovano gli immobili.
Documentazione e controlli
Per continuare a beneficiare delle agevolazioni e delle esenzioni, il contribuente deve:
- Mantenere documentazione aggiornata che attesti il possesso dei requisiti.
- Presentare eventuali dichiarazioni IMU nei termini previsti.
- Essere pronto a mostrare contratti, certificazioni e altri documenti in caso di verifica da parte dell’amministrazione comunale.
La mancata comunicazione o la perdita dei requisiti comporta la decadenza dall’esenzione e rende nuovamente dovuto il tributo.
Nel panorama fiscale italiano, la regola della non debenza dell’IMU per importi inferiori a 12 euro rappresenta una semplificazione che evita inutili gravami burocratici per cifre irrilevanti, facilitando la gestione dell’imposta sia per i cittadini che per gli enti locali. In ogni caso, resta fondamentale monitorare la normativa comunale e nazionale, conservando tutta la documentazione utile a tutelare il proprio diritto all’esenzione.